I contadini di Bassano ed il principe Livio Ladislao Giovanni Nepomuceno Ignazio Odescalchi.

"Vi furono, nel 1870, piccoli episodi connessi alla vexata quaestio degli usi civili, nella doppia caratteristica nella direzione della rivendicazione dell'uso comune delle terre contro i proprietari autori delle chiusure o contro gli amministratori comunali che le sfruttavano a loro esclusivo vantaggio, e del desiderio di procedere alla spartizione delle terre medesime. Avvennero fatti di tal tipo, fra l'ottobre e il dicembre, a Bassano, sulle terre che erano state chiuse dalla famiglia Odescalchi.
Il principe Odescalchi inviò una lunga protesta alla luogotenenza contro gli «atti di perfetto comunismo» compiuti dai contadini, prendendosi cura di ricordare che «la libertà proclamata dal nuovo Governo impone il rispetto delle private proprietà» (L, b. 18, fase. E-16)."C. Pavone: Le prime elezioni a Roma e nel Lazio ....
Ovviamente, il riferimento dell'Odescalchi era alle idee del comunismo anarchico, che dalla Francia avevano conquistato l'Europa. Il Pci arriverà dopo più di cinquant'anni.

COME COROLLARIO, ALCUNI GIUDIZI ED INFORMAZIONI DALLA POLONIA SUL PRINCIPE DON LIVIO ODESCALCHI!

"[…] Dicono che da Parigi galopperà di nuovo qui fra un mese Mieczysław. Con tutta la famiglia Branicki, della quale una, quella ridotta dalla malattia a disgraziata (epilessia in slavo: epilettica) va sposa al principe Odescalchi, che è venuto qui a placare i creditori con l’annunzio della futura dote. Ha l’aspetto di un corriere italiano, che, sceso in un caffè locale, si sia innamorato dei biliari tedeschi, e si sia fatto crescere i baffi da Magiaro. Così in questo pianeta si realizza e si trasforma in atto il pensiero del matrimonio. La vecchia Branicka con una lettera manda questo lacchè screziato di corona principesca a Kissingen:

“HO UNA FIGLIA MALATA – TE LA PRENDERAI”. COSÌ LUI VA E LA PRENDE – PENSI LA FIGLIA, MA NO, LA DOTE E DIETRO LA DOTE, QUASI UN’APPENDIX, UN’ANIMA E UN CORPO CHIAMATI SOFIA BRANICKA.

Zofia Branicka, realmente, aveva portato una dote molto significativa, del valore di 14 milioni di franchi; rese possibile allora il pagamento dei debiti dei principi romani, il riscatto dei beni di Bracciano soggetti a pegno, insieme con un magnifico castello. Inoltre, permise di acquistare i beni di Bassano e di evitare il crollo dell’intero patrimonio dei principi Odescalchi. La successiva missiva da Roma ad Adam Potocki, datata 15 febbraio 1841, sembra avere un carattere lievemente più misurato, anche se Livio Odescalchi viene di nuovo presentato in una luce piuttosto negativa:

C’è qui Odescalchi, il fidanzato di tua cugina; poco appariscente, ma, dicono, buon ragazzo: zotico, e incapace di atti nobili (Krasiński 1991: 423)."

Dott. Giovanni Maggi

https://www.facebook.com/groups/307642440904889