Le campagne di Novellara, setacciate alla ricerca del corpo di Saman, sono il luogo d’origine di Caterina Gonzaga contessa di Novellara che, con il matrimonio con Carlo Benedetto, diventa principessa. Un acquisto di nobiltà che va remunerato. Difatti il principe rilascia quietanza al suocero Alfonso II per la dote di 22.000 scudi portata da Caterina.
Novellara era una contea del marchesato estense, nell’Emilia, e la nuova principessa dovette stentare un po’ ad adeguarsi alle abitudini bassanesi ma non sembra che questo sia stato un grande problema
Comunque, le vicende di casa Giustiniani la portarono ad amministrare concretamente, in prima persona, il Feudo, come tutrice del figlio primogenito Vincenzo.
Dopo una lunghissima vedovanza, 44 anni, Caterina Gonzaga, minata dalla malattia, muore il 18 luglio 1723, all'età di 70 anni, quasi tra le braccia del notaio Domenico Zuchio, che in un atto pubblico, in quella data, registra la descrizione "dell'infermità e morte dell'eccellentissima donna Caterina Gonzaga principessa Giustiniani seguita in Bassano, fatta e sottoscritta da Domenico Zuchio notaro pubblico".
Naturalmente, il nostro non poteva esimersi dal registrare anche tutta la procedura "dell'esequie funebri fatte celebrare in Bassano nella chiesa di San Vincenzo d'ordine dell'eccellentissimo principe don Vincenzo Giustiniani in occasione della morte colà seguita dell'eccellentissima donna Caterina Gonzaga principessa Giustiniani sua madre, rogata da Domenico Zuchio notaro pubblico di detto luogo".
Infine, il "trasporto de corpi dell'eccellentissimi signori don Carlo Benedetto Giustiniani e donna Caterina Gonzaga sua moglie morti in Bassano e colà sepolti per modum dipositi e di là trasportati nella chiesa della Minerva (Santa Maria sopra Minerva) sepolti nella cappella dell'eccellentissima casa, rogato da Domenico Zuchio notaro pubblico di Bassano" conclude la vicenda terrena di Caterina, da lasciare ai posteri in perpetua memoria.
Certo, non tutte le morti sono uguali ma soprattutto, non lo sono le persone.
Chissà se, fra qualche mese, qualcuno ricorderà il dolore e l’orrore della ragazza di Novellara: Saman.
Dott. Giovanni Maggi
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