A proposito dei tamburini di Bassano: una puntualizzazione.

È stato pubblicato un testo che descrive correttamente il ruolo storico dei tamburini in generale ma non è pertinente alla storia di Bassano, dove un nucleo sia pur modesto di questi non è mai esistito: sarebbe stato inutile e costoso.
Infatti i Giustiniani non abitavano a Bassano, che era gestito dai loro Ministri di Palazzo e di Campagna; le loro residenze erano romane, salvo brevi periodi estivi. È ben vero che, in occasioni mondane o visite eccellenti, assoldavano musici che si esibivano nel teatro od in Palazzo, nell’esecuzione di brani di musica da camera od accompagnamento dei cantori, ma ben difficilmente avrebbero potuto essere tamburi.
Naturalmente potrebbero esserci documenti che non conosco attestanti altro ed in circostanze eccezionali potrebbe esserci stata una “tammuriata”.
Per quanto riguarda i tamburi militari, venivano usati, insieme ai corni o simili, per trasmettere gli ordini nelle grandi battaglie campali e capite bene che non era proprio il nostro caso. Sugli interventi dei Francesi a Bassano nel 1799, non ho mai trovato riferimenti a tamburini, che anzi venivano di soppiatto e con estrema prudenza.
Non conosco la leggenda del tamburino sepolto, confesso la mia ignoranza, ma molti francesi morirono in quegli scontri.
Intorno alla metà del 1900, non ricordo la data esatta ma si può controllare all’archivio comunale, per lavori di sistemazione dell’accesso a via Oriolo da piazza V. Emanuele, furono trovati, grossomodo dov’è ora la rivendita di frutta e verdura, i cadaveri di cinque militari francesi. Proprio lì, durante i fatti del 25 agosto 1799, l’uccisione di un ufficiale ed un caporale, ad opera dei fratelli Zuchi, determinò la fuga dei francesi; ed altri ne morirono nei pressi, compreso il comandante Leoncilli di Spoleto, ferito ed ucciso a sangue freddo, come Il Ferrucci a Gavinana.
In conclusione, la storia bassanese è altra ed è bene che non sia fraintesa. Tuttavia, bisogna riconoscere il valore della fantasia per un’idea ottima, funzionale alla manifestazione.

Dott. Giovanni Maggi
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